“La guida e i viandanti sono svaniti nel nulla..."
14/03/22
Eugenio Tibaldi | Guida
Sei tu il mio invitato speciale, colui che ha scelto di avvicinarsi alla mia pratica con curiosità. Il mio pensiero è fragile e incerto, fatto di piccoli movimenti alla ricerca di un significato, e ogni mio lavoro è una confessione, un abbandono di un’ossessione. Non trattenerlo, non renderlo eterno, ma lasciarlo andare, mi regala una sensazione di euforia, simile a quando si svuota un cassetto, sapendo che altri lo riempiranno.
Ogni volta che vedo come gli altri interpretano il mio pensiero, un senso di smarrimento mi invade. Lo sguardo altrui è fondamentale nella costruzione dell’immaginario, trasformando, rimaneggiando, donando nuova vita. In questo processo, sconosciuti mi restituiscono il mio lavoro, facendolo proprio, e così diventa loro, in un perpetuo ciclo di amore, fraintendimento e cambiamento. Questo è il momento magico: il pensiero, nella sua fragilità, diventa di tutti, eterno nel suo continuo divenire. Vivo.
Eugenio Tibaldi

Eugenio Tibaldi
Artista nato ad Alba (CN), si è trasferito nel 2000 nell'hinterland napoletano, dove ha iniziato a esplorare le dinamiche del paesaggio contemporaneo e il rapporto tra economia e margini. Il suo lavoro indaga l'informalità come condizione mentale più che geografica, cercando estetiche alternative. Ha lavorato in città come Istanbul, Napoli, il Cairo, Berlino, Caracas, e molte altre. Tra le sue mostre principali: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino, 2007), Manifesta 7 (Bolzano, 2008), Biennale di Venezia (Padiglione Cuba, 2019), e MAXXI (Roma, 2018). Ha frequentato la Fondazione Antonio Ratti e la Domus Academy di Istanbul, ed è stato Affiliated Fellow presso l'American Academy di Roma. Le sue opere sono esposte in istituzioni pubbliche e private in Italia e all'estero. Attualmente vive e lavora a Torino.
Guida
L'identità della guida rimarrà segreta fino alla fine della serata, ho preso questa decisione perché desidero che nessuno posa indagare o immaginare chi sarà la figura che accompagnerà questa esperienza.
Questa decisione è maturata per uno dei fondamenti del mio lavoro, una delle regole chiave che non tradisco mai ovvero che l'unico modo che ho per rispettare il diverso ed il nuovo e non immaginarlo.
Per questa ragione vi chiedo di non immaginare di presentarvi all'appuntamento con spirito di curiosità e condivisione.
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