top of page

lunedì 11 ottobre 2021

Taverna

Valentino Catricalà

Giuliana Benassi

Trattoria, sporcizia, locale scarsamente illuminato, all'interno del quale tutto può accadere.
Che cos'è una taverna? O, che cos’era?
Il locale dell'incontro, della casualità, dell’happening dove ogni sera era la stessa colorandosi ogni volta da nuovi elementi.
La taverna è il locale dove l'arte e gli artisti hanno trovato il loro luogo, il proprio abitare. Come afferma anche Ugo Pirro nello storico testo “Osteria dei pittori”.
Da qui siamo partiti, da questa consonanza terminologica fra l’aulico cognome che ospita lo spazio (“Taverna”, appunto”) e il luogo, ormai passato, che regna nell’immaginario collettivo, quella “taverna che, come si afferma nell'Enciclopedia Treccani: “Osteria, trattoria di infimo rango, frequentata da gente poco raccomandabile”. Una riattualizzazione di questo luogo di accadimenti, di happenstance continue.

Valentino Catricalà

Studioso, curatore d’arte contemporanea. Si è specializzato nell'analisi del rapporto degli artisti con le tecnologie e con i media. E’ direttore della sezione Arte della Maker Faire – The European Edition, la più grande fiera in Europa di creatività e innovazione, coordinatore progetti art per il Sony CS Lab di Parigi.

Su questi temi è dottore di ricerca presso l’Università degli Studi Roma Tre, è stato Part-Time Post Doc Research Fellow nella stessa Università. Ha svolto ricerche in importanti centri quali lo ZKM di Karlsruhe, la Tate Modern, l’Università di Dundee partecipando a Convegni internazionali e scrivendo diversi saggi in libri e riviste specializzate (vedi, academia.edu).

E’ stato fondatore e direttore artistico del Media Art Festival di Roma (Museo MAXXI) e coordinatore dei programmi Arte della Fondazione Mondo Digitale. Valentino è, inoltre, curatore del Kunstraum Goethe (Art Space) per il Goethe Institut di Roma. E’ membro dell’Hyphen Hub Community di New York.

E’ autore dei libri Media Art. Prospettive delle arti verso il XXI secolo. Storie, teorie, preservazione (Mimesis, 2016) e Art as Inventor (Rowman & Littlefield, Londra 2019). E’, inoltre, professore presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce.

Ha curato mostre in importanti musei e istituzioni internazionali fra i quali: Minnesota Street Project (San Francisco), Ermitage (San Pietroburgo), Palazzo delle Esposizioni (Roma), MAXXI (Roma), Museo Riso (Palermo), Media Center (New York), Stelline (Milano), Istituto Italiano di Cultura Nuova Dheli (India), Manchester Metropolitan University (UK), Ca’ Foscari (Venezia), Centrale Idrodinamica (Trieste), Museo Centrale Montemartini (Roma).

Giuliana Benassi

Nasce a Forlì, 1984. Vive e lavora a Roma. Curatrice indipendente e storica dell'arte. Si è laureata in Storia dell'Arte presso l’Università di Pisa. Pone al centro delle sue ricerche il rapporto tra opera d’arte e luogo espositivo, con una particolare attenzione al concetto di site-specific. L’indagine sulla genesi dell'opera d'arte in spazi espositivi non-convenzionali è alla base di un approccio curatoriale e teorico che predilige una riflessione sulle complesse dinamiche che legano tra loro l’opera, lo spazio e il pubblico. Insegna Storia dell'Arte Contemporanea all'Istituto Pantheon di Roma/Milano e insegna presso lo IED di Firenze. E’ Art Advisor presso l’American Academy in Rome. E’ co-fondatrice e direttrice del progetto There Is No Place Like Home con il quale ha ricevuto il Premio Artribune per l'Arte Contemporanea nel 2017. Per il quotidiano “Il Manifesto” cura ALT - Rubrica d’arte contemporanea. Dal 2014 è curatrice della residenza artistica "Ritratto a mano". Scrive per le riviste d’arte Rivista Segno e Exibart. Ha collaborato con diverse istituzioni, gallerie e associazioni tra le quali: Tang Contemporary Hong Kong, Museo Laboratorio della Mente, Istituto Svizzero, artQ13, Limone Project, Fondazione Lac o Le Mon Lecce; MAMbo di Bologna; Follemente Festival Teramo; Istituto Italiano di Cultura Londra. Ha curato libri per le case editrici NERO, Viaindustriae e Palombi editore.

bottom of page