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CONCERTO VIETATO

GIAN MARIA TOSATTI​

In un periodo in cui le attività culturali, teatrali, concertistiche sono state proibite, torna alla mente una storia molto particolare legata all’ex Unione Sovietica.

Quando in quel paese era proibito ascoltare musica straniera, due ragazzi di Odessa iniziarono ad incidere le hit americane su delle lastre per radiografie, in modo da poterle contrabbandare in modo più semplice.

 

La qualità del suono tuttavia era scarsa. Questo non fermò, però, il fiorire della diffusione di questi dischi. Al punto che anche molte canzoni russe iniziarono ad essere incise in questo modo, visto che la versione di contrabbando costava assai meno dell’originale ed era più accessibile per i meno abbienti. Questo portò ad una reclusione delle potenzialità della musica dentro le pareti di un suono scarso, difettoso. La musica vietata diventava allora musica reclusa.

 

In questo concerto nato dal dialogo fra l’artista Gian Maria Tosatti e il jazzista Pasquale Innarella la musica contenuta nei vecchi dischi russi verrà liberata attraverso l’intervento di strumentisti che dialogheranno dal vivo coi pezzi originali.

Gian Maria Tosatti

(Roma, 1980) è un artista visivo italiano

I suoi progetti sono indagini a lungo termine su temi legati al concetto di identità, sia sul piano politico che spirtuale.

Il suo lavoro consiste principalmente in grandi installazioni site specific concepite per interi edifici o aree urbane. La sua pratica coinvolge spesso le comunità connesse ai luoghi in cui le opere prendono corpo.

Nel 2015 la rivista internazionale ArtReview lo ha inserito nella lista dei 30 artisti più interessanti della sua generazione (Future Greats)

Nel 2014 Domus ha inserito la sua opera My dreams, they’ll never surrender, tra le dieci migliori mostre internazionali di quell’anno.

Tosatti è anche un giornalista e scrittore. E’ editorialista per il Corriere della Sera e per la rivista Opera Viva. Scrive saggi sull’arte e la politica. 

Pasquale Innarella 

sassofonista jazz

 

Si è formato negli anni ’80 seguendo usa scena italiana del jazz di quel periodo e ha mescolato esperienze musicalmente diverse dall’Afro Beat al jazz cubano. Ha collaborato con moltissimi musicisti internazionali e, più recentemente, con artisti di altre discipline quali Michelangelo Pistoletto e Renato Mambor, oltre che con molti attori tra quali Ascanio Celestini e Massimo Popolizio.

All’inizio degli anni 2000 ha collaborato con Paolo Fresu e Butch Morris.

Dal 2015 porta in giro prevalentemente le sue musiche con il Pasquale Innarella Quartet, oltre a portare avanti altri due progetti con continuità, il Go Dex Quartet, dedicato alla rielaborazione delle musiche di Dexter Gordon e Ayler’s Mood, trio concentrato sulla musica d’improvvisazione.

Nel 2019 vince l’European Jazz Award per il miglior progetto musicale europeo, assegnatogli da circa 400 critici e organizzatori di festival europei di jazz. E’ l’unico italiano ad aver vinto fino ad oggi questo riconoscimento.

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