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Sandokan (Mompracen) cm.41x54 collage 2011.jpg

LUNEDI 23 novembre

 

MOMPRACem

FLAVIO FAVELLI

&

Karyll Marione Parin

La storia della mia famiglia, per la verità poche persone - e di tutte queste sono rimasto, ora, solo io - è stata una faccenda così esplosiva che ha segnato, come fosse un mito fondante, un’origine santa, la letteratura, l’arte, le immagini e la vita sociale di tutto il mio cosmo. Sandokan, la Tigre della Malesia, è un ricordo molto intenso e profondo, una specie di modello che mi è venuto in soccorso in un momento dove non si sapeva che pesci pigliare. La Tigre accompagnerà la mia orazione sul mio passato e del mio passato; un ritorno a Mompracem, l’isola che non c’è, ma che esiste nella mente.

 

"La mia sorellina ha paura dice il principino, ma Sandokan, dolcemente, li riprende: 

Io vi ho liberati da Brooke, dalla paura dovete liberarvi da soli".

FLAVIO FAVELLI

Flavio Favelli, nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (Bologna).

Dopo la Laurea in Storia Orientale all'Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). La fine della perizia psichiatrica del 16 gennaio 1976, del poeta Manlio Favelli, suo padre, recitava così: sindrome delirante di tipo schizofrenico e schizofrenia paranoidea. Partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995 e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997. Non ha mai visto nessun film della saga cinematografica di Guerre Stellari e nemmeno, nel 1997, la cometa Hale-Boop. Ha visitato la salma di Lenin nel 1980 e quella di Mao Zedong nel 2015; lo stesso anno a New Delhi ha incontrato, forse non per caso, l’Uomo Scimmia. Nel 2008 ha  progettato e realizzato Sala d'Attesa nel Pantheon di Bologna all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa, che accoglie la celebrazione di funerali laici. Nel 2015 l'opera Gli Angeli degli Eroi viene scelta dal Quirinale e dal Ministero della Difesa per rappresentare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre. Nel 2021 ha iniziato la costruzione di Villa i Tigli,  la sua casa-opera con giardino radicale a Montepastore nell’Appennino bolognese, dove trascorrerà gli ultimi anni della sua vita.

Karyll Marione Parin

Nata a Roma il 29 settembre 2001 da genitori filippini.
Ha frequentato la scuola italiana fin da piccola ed è in possesso di un diploma linguistico. Ora lavoro come commessa, in attesa di entrare all’università nella facoltà di psicologia.

Cresciuta in un ambiente musicale grazie al padre, che conduce da dieci anni il coro della parrocchia filippina. È da lì che nacque la passione per la musica, soprattutto per il canto. All’età di tredici anni, inzia ad imparare da sola a suonare la chitarra. Da qualche anno, suona insieme ad altri giovani filippini per eventi della parrocchia.
Nonostante abbia vissuto lontana dalla terra d’origine, le canzoni filippine la tengono legata alla mia cultura.

Spera, un giorno, di diventare una psicologa, ma non chiude
le porte per un futuro indirizzato alla musica.

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