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Tre Coins nella Fountain.

​Versione fantasma

Cesare Pietroiusti

Andrea Lanini

Pasquale Polid​ori

Dentro la cornice di Palazzo Taverna, l’Orinatoio di Duchamp diventa l’oggetto di nuovi racconti. Andrea Lanini, Cesare Pietroiusti e Pasquale Polidori lanciano tre monete - tre visioni, sogni, riflessioni - nell’acqua della fontana più famosa del mondo: non quella di Trevi, ma la Fountain che tanto aveva scandalizzato già dalla sua prima apparizione nel 1917 alla ​Society of Independent Artists ​a New York.

Riadattato per Spazio Taverna, Tre Coins nella ​Fountain (t​o coin = coniare, creare) si propone in questa occasione come un evento meta-teatrale e performativo caratterizzato da una densità di linguaggi e piani differenti: un intreccio di tempi, luoghi e personaggi che allontanano la narrazione dal suo svolgimento tradizionale e la trasportano in una dimensione onirica, felliniana.

CESare pietroiusti

Artista 

Cesare Pietroiusti (1955) vive e lavora a Roma. La sua ricerca artistica esprime interesse per le situazioni paradossali o problematiche nascoste nelle pieghe dell’ordinarietà dell’esistenza. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici. Pietroiusti individua nella prassi laboratoriale un modello che, coniugando attività formativa ed espositiva, offre possibilità di sviluppo orizzontale e collettivo del pensiero e forme di superamento delle specificità disciplinari. Pietroiusti è uno dei coordinatori delle residenze e dei progetti Oreste, co-fondatore di Nomads & Residents, New York, docente di “Laboratorio Arti Visive”, IUAV, Venezia; MFA Faculty, LUCAD, Lesley University, Boston; co-fondatore e Presidente della Fondazione Lac o Le Mon, San Cesario di Lecce. Dal luglio 2018 è Presidente dell’Azienda Speciale PalaExpo di Roma.

Andrea Lanini

Artista 

Andrea Lanini  è nato a Roma dove vive e lavora. Fino dagli anni settanta  realizza negli spazi della città installazioni effimere, dedicate a passanti inconsapevoli e spesso frettolosi. E' presente in numerose mostre personali e collettive, tra le quali le più recenti presso il Museo Macro Asilo, Spazio Y,  la Fondazione Kalenarte, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, lo Studio Poerio Storie Contemporanee,le Carceri di Montefiascone, il Museo diffuso DIF, il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove.  Ha tenuto performance in più occasioni e contesti tra i quali il Teatro Valle,Il Teatro dell’Orologio, Il Museo Bilotti,  La Fondazione Lac o Le Mon di san Cesario, La Fondazione Kalenarte, il Museo  Macro Asilo,La  Fondazione Morra a Napoli, L’Università La Sapienza  e L’Università Roma Tre, il Progetto Museo in Esilio presso la Biennale di Venezia.

pasquale polidori

Artista 

Pasquale Polidori (1964) usa prevalentemente la testualità come medium e orizzonte di confluenza per tecniche artistiche e modi operativi di matrice concettuale, tra cui anche la scrittura, la produzione di libri, la lettura e le differenti forme dell’atto discorsivo. La riflessione sulla storia dell’arte trasfigurata in ambito di invenzione e illusione soggettiva è un tema ricorrente nel suo lavoro più recente. Waterloo (Ed. Arcipelago Itaca, 2019) e L’altra Fontana (Ed. Cambiaunavirgola, 2019) sono rispettivamente dedicati a T. W. Adorno e a M. Duchamp. Ha curato la pubblicazione dei testi di Jean Le Gac all’interno del progetto I Solventi, sulla scrittura nell’opera plastica (J. Le Gac, Il pittore dappertutto, Ed. Cambiaunavirgola, 2020).

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